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L’Ipertrofia Prostatica Benigna (IPB) e’ l’ingrossamento della ghiandola situata al di sotto della vescica maschile,dovuto all’aumento del numero di cellule nella zona centrale della prostata che e’ a contatto con l’uretra. Questa patologia produce un’ostruzione che ostacola la fuoriuscita dell’urina.

E’ una condizione benigna che inizia a svilupparsi dai 40 anni in poi  e a 60 anni ne è colpito il 50% della popolazione maschile.

Il primo sintomo è la difficoltà e la tipologia della minzione: diminuzione del getto, difficoltà ad iniziare la minzione e residuo post minzionale, nicturia (bisogno di urinare la notte).

Le cause non sono note, probabilmente fattori ormonali, biochimici, infiammatori, nutrizionali sono implicati nell’evoluzione e nello sviluppo dell’ipertrofia.

Elevati livelli di Diidrotestosterone nell’organismo possono causare ipertrofia prostatica, oltre che favorire la caduta dei capelli.
Da qui l’utilizzo, nel trattamento di queste condizioni, di farmaci come la finasteride o integratori, capaci di inibire l’enzima 5-alfa-reduttasi.

La 5-alfa-reduttasi è l’enzima che controlla la trasformazione di Testosterone in Diidrotestosterone, forma di testosterone, 4-5 volte più potente.

Dall’Africa un rimedio naturale per combattere l’Ipertrofia Prostatica Benigna (IPB)

ll Pygeum africano ( Pygeum africanum Hook f., sin. Prunus Africana Kalk.) è un albero sempreverde, alto una trentina di metri, che vive nelle foreste dell’Africa equatoriale.

In fitoterapia se ne utilizza la corteccia, la quale dopo un processo di essiccazione assume un caratteristico colore tra il rosso e il bruno-nerastro, sprigionando un odore spiccato che ricorda quello di mandorla.

I principi attivi  piu’importanti che si estraggono dalla corteccia sono i fitosteroli ,acidi grassi, triterpenoidi e alcoli, dalle spiccate proprieta’antiossidanti e antiflogistiche. In particolare,la proprieta’ antinfiammatoria del Pygeum e’legata all’attività inibitrice sulla 5 lipoossigenasi, determinando cosi’una minor formazione di leucotrieni, sostanze coinvolte nei processi infiammatori e allergici.

In Africa,il Pygeum e’tradizionalmente impiegato per il trattamento dei disturbi della prostata e dell’apparato urinario.

Numerosi studi clinici hanno dimostrato che il  Pygeum e’ efficace nel ridurre  la sintomatologia dell’Ipertrofia prostatica benigna.

Poiché l’ipertrofia prostatica si associa spesso alla sindrome metabolica (obesità, ipertensione, iperglicemia, dislipidemia), e’ bene seguire un’alimentazione bilanciata, ricca in omega3 e con un ridotto apporto di grassi saturi.

La prevenzione e’ sicuramente la strategia vincente da seguire per migliorare la qualita’ della vita degli uomini interessati dai disturbi di IPB, tuttavia, per contrastarne tutta la sintomatologia, e’auspicabile inserire integratori a base di sostanze naturali, come:

  • Serenoa, per la sua attivita’ antagonista sugli ormoni sessuali( androgeni ed estrogeni). Inibendo la 5 -alfareduttasi, riduce la trasformazione del testosterone in diidrotestosterone e quindi l’affinita’ nei confronti dei suoi recettori prostatici
  • Pygeum, per la sua attivita’ antinfiammatoria
  • Ortica, per la sua attivita’ diuretica in grado di eliminare le sostanze di rifiuto che si accumulano nell’IPB.
  • Uva Ursina, per la sua attivita’ antiflogistica sul tratto urogenitale
  • Idrossitirosolo, per lo spiccato potere antiossidante
  • Zinco, minerale presente nella prostata e negli spermatozoi necessario per la fertilita’.

A cura della Dott.ssa Loredana Saccotelli, Biologo specialista in Patologia Clinica