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Il reflusso gastroesofageo è un disturbo molto comune, caratterizzato  dalla risalita del contenuto gastrico nell’esofago.

La sintomatologia  si accentua nei cambi di stagione e dopo periodi di alimentazione abbondante.

Colpisce in egual misura uomini e donne nell’età adulta ed è frequente nel neonato e nella donna in gravidanza.

Il sintomo principale è la pirosi, una sensazione di bruciore avvertita a livello della parte alta dello stomaco e dietro lo sterno, a cui può aggiungersi il rigurgito acido e la risalita di cibo in bocca.

Questi sintomi vengono per lo più avvertiti dopo pasti abbondanti, in seguito a sforzi fisici e durante il riposo notturno. Se tali sintomi sono presenti più di due volte a settimana si definisce allora, la “malattia da reflusso gastroesofageo” (MRGE o GERD), che può associarsi ad alterazioni della mucosa esofagea.

Accanto ai sintomi tipici, ve ne possono essere altri, quali tosse, abbassamento della voce, raucedine, sensazione di nodo in gola, singhiozzo, asma, dolore toracico e otite media.

La causa più frequente è da attribuire ad un difetto di funzionamento dello sfintere esofageo inferiore, la valvola che si trova all’estremità inferiore dell’esofago deputata ad evitare la risalita di cibo dallo stomaco all’esofago. 

L’ernia iatale, ovvero la risalita dello stomaco nel torace attraverso il diaframma può rappresentare, anche se non sempre, una causa di reflusso.

Un’altra causa è rappresentata dal rallentato svuotamento gastrico dovuto a pasti abbondanti o a patologie quali diabete e malattie neurodegenerative.

Per attenuare il reflusso occorre innanzitutto modificare lo stile di vita :

  • Evitare alcool e fumo
  • Perdere peso se in sovrappeso
  • Evitare pasti abbondanti e ricchi in grassi
  • Evitare il peperoncino
  • Ridurre i cibi fritti
  • Evitare alcuni cibi (cioccolata, menta, caffè, agrumi, pomodori, cipolle, bevande gassate e cibi speziati)
  • Evitare di coricarsi subito dopo il pasto
  • Dormire con la testiera del letto sollevata o con due cuscini.

Dal punto di vista dell’alimentazione è inoltre importante consumare le proteine di origine animale a pranzo, in quanto si tratta cibi che stimolano la secrezione di acido cloridrico, e preferire invece a cena un piatto di pasta o riso non integrali con verdure e poco parmigiano grattugiato, accompagnato da una verdura cotta, per favorire il riposo con un pasto leggero e meno acido.

Se le modifiche dello stile di vita non fossero sufficienti è bene associare integratori alimentari naturali composti da:

  • Sodio Alginato, sostanza che a contatto con l’acqua gelifica, ostacolando il ritorno del contenuto gastrico verso l’esofago
  • Opuntia (Fico d’India) per potenziare l’azione dell’alginato
  • Sodio Bicarbonato, con proprietà antiacide, e che inoltre reagisce con l’acido cloridrico presente nello stomaco formando bolle di anidride carbonica che portano il gel di alginato verso la bocca dello stomaco, ostacolando così il reflusso
  • Melatonina e Vitamina B12 , in quanto bassi livelli di questi composti sono correlati con la malattia da reflusso gastroesofageo
  • Menta che ha attività antispastica
  • Condroitin Solfato , presente nel tessuto connettivo
  • Idrossitirosolo da Olivo con proprietà antiossidanti

In caso di sintomi persistenti è bene consultare il medico che prescriverà degli esami, quali l’endoscopia e la ph-metria, per la valutazione dell’acidità presente nell’esofago, e poi sulla base dei risultati prescriverà farmaci antiacidi e antisecretori.

A cura della Dott.ssa Nicoletta Cataldi, Medico specialista in Scienza dell’Alimentazione e Nutrizione