Tempo di lettura 3 minuti

Dolori articolari

I dolori articolari rappresentano il sintomo sia di stati patologici che non.

Le cause possono essere varie e bisogna distinguere se si tratta solo di un affaticamento transitorio o di una sintomatologia legata ad un’influenza, o di patologie a carico delle articolazioni. Talvolta, la causa può essere di natura neurologica.

Per dolore articolare si intende una manifestazione dolorosa a carico di una o più articolazioni (le più colpite sono la spalla, il ginocchio, il polso, la mano, le gambe e il piede) che spesso si associa a calore, arrossamento e gonfiore.

In alcuni casi, la sintomatologia può essere accompagnata da affaticabilità e febbre.

Le cause più frequenti sono i cosiddetti “reumatismi” o malattie reumatiche, un gruppo di patologie molto variegato di cui le più frequenti sono le artrosi e le artriti, disturbi che interessano le articolazioni (strutture che mettono in contatto due o più ossa).

Tali patologie sono legate all’età avanzata, interessando 1 persona su 3 dopo i 65 anni, ma hanno una predisposizione genetica e sono influenzate da fattori come il sovrappeso e l’obesità.

L’artrosi è caratterizzata da una lesione della cartilagine con conseguente attrito tra le ossa, che provoca dolore.

All’inizio il dolore può essere acuto e intermittente, ma con il passare del tempo diventa costante e persistente.

Di solito non è presente a riposo e peggiora con il movimento; le articolazioni più colpite sono il ginocchio, la schiena a livello della colonna lombare e le mani.

L’artrite rappresenta l’infiammazione dell’articolazione e riconosce cause diverse che vanno dall’artrite reumatoide e psoriasica, alle spondiloartriti, fino alla gotta caratterizzata dall’accumulo a livello articolare dei cristalli di acido urico.

L’infiammazione può inoltre essere secondaria a traumi da sport o in seguito ad una caduta, con danno a livello osseo, tendineo e dei legamenti, come si verifica nelle distorsioni o lussazioni.

I dolori articolari possono essere prevenuti con una modifica dello stile di vita che includa una terapia dietetica volta a mantenere un peso nella norma e che prediliga cibi antinfiammatori come : frutta fresca e secca, verdura, cereali integrali e legumi e riduca il consumo di: latte, derivati, zucchero , carne rossa e glutine.

Importante è praticare con costanza uno sport per mantenere alta la tonicità muscolare, prediligendo gli sport in acqua che hanno meno impatto sulle articolazioni.

La terapia si deve basare sulla comprensione della causa che ha provocato i dolori articolari.

Come terapia iniziale è bene ricorrere all’utilizzo di integratori naturali a base di : Curcuma e Artiglio del diavolo per alleviare i sintomi dolorosi, Ortica per le sue proprietà depurative, Idrossitirosolo da Olivo per ridurre i danni ossidativi da radicali liberi, Zenzero per i suoi effetti antinfiammatori e Glucosamina  per contrastare il deterioramento della cartilagine articolare.

Nel caso in cui, la terapia non fosse sufficiente è bene rivolgersi al proprio medico per la prescrizione di farmaci antinfiammatori, analgesici e di sedute fisioterapiche che saranno specifiche per la natura del disturbo.

Nel caso in cui il dolore sia successivo a un trauma o a una contusione è necessario ricorrere  subito alle cure mediche presso un Pronto Soccorso.

È sempre consigliato ricorrere al proprio medico se il dolore insorge improvvisamente e non passa dopo tre o più giorni e se è associato a febbre, gonfiore o rossore della parte o se il dolore è acuto e non favorisce il movimento.

Un’altra patologia legata all’invecchiamento è la lenta perdita di massa ossea, che rende le ossa più fragili e può portare all’osteoporosi, condizione in cui l’osso presenta un alto rischio di fratturarsi.

E’ una malattia che colpisce in misura maggiore le donne, perché correlata fortemente con la menopausa, sebbene possa insorgere anche precocemente in individui particolarmente predisposti o che abbiano comportamenti non corretti, come ad esempio seguire diete squilibrate e ipocaloriche per lungo tempo.

La fragilità ossea può essere prevenuta con modifiche dello stile di vita che prevedano un’attività fisica costante, un’alimentazione equilibrata ricca in calcio e povera di grassi e zuccheri e un’adeguata esposizione alla luce solare per contrastare la carenza di Vitamina D, fondamentale per il benessere dell’osso.

Importante è l’utilizzo di integratori, a base naturale, con sostanze benefiche per le ossa come:

  • Calcio, per contrastare la perdita di massa ossea
  • Vitamina D, per migliorare l’assorbimento intestinale di calcio
  • Vitamina K2, essenziale per l’assorbimento del calcio
  • Equiseto, per le proprietà remineralizzanti
  • Curcuma, per contrastare i sintomi dolorosi
  • Idrossitirosolo da Olivo, per ridurre il danno ossidativo
  • Vitamina C ,per promuovere la sintesi ossea.

A cura della Dott.ssa Nicoletta Cataldi, Medico specialista in Scienza dell’Alimentazione e Nutrizione